Inaugurati ad Opicina i quattro campi da padel e gli impianti dedicati a baseball, calcio e tiro dinamico del comprensorio ex Gma. Sono trascorsi ormai più di sei anni da quando iniziò il lavoro di recupero del complesso sportivo ed al termine di impegno molto importante è stata ristrutturata e resa agibile una struttura di servizio per cittadinanza e federazioni sportive.
“Sono molto soddisfatto di questo risultato” ha detto Giorgio Brandolin al termine della cerimonia di inaugurazione dei campi di padel e della Club house nel comprensorio ad Opicina, un tempo gestiti dal Governo militare alleato, “perché è stato un lavoro lungo ed impegnativo, nel quale abbiamo creduto fin dall’inizio con fiducia e perseveranza”.
In sintonia con il pensiero del presidente del Coni Friuli Venezia Giulia sono stati Mario Anzil, vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega allo Sport, ed Elisa Lodi, assessore allo Sport del Comune di Trieste, che hanno condiviso l’istituzionale taglio del nastro.
"L'inaugurazione di questo impianto, luogo d'incontro e aggregazione dove è il rumore dello sport praticato a scandire la giornata, rappresenta un traguardo concreto a conclusione di un percorso virtuoso di collaborazione inter-istituzionale. Un modello che può essere replicato per la riqualificazione di altre aree demaniali del territorio, in passato immaginate per scopi differenti dallo sport e oggi dismesse o degradate".
Sono le parole del vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega allo Sport Mario Anzil, oggi al complesso sportivo nell'ex area militare a Opicina (Trieste) dove sono stati inaugurati i nuovi campi da padel e l'adiacente Club house.
Il taglio del nastro odierno conclude ufficialmente il lungo percorso di recupero del compendio costruito negli anni Cinquanta dall'allora Governo militare alleato, che all'epoca realizzò campi da football americano, da baseball, pallacanestro e pallavolo. Con il passaggio al Demanio militare l'utilizzo degli impianti venne progressivamente a meno, finché nel 2015 la proprietà venne trasferita al Demanio civile e, grazie alle successive convenzioni siglate con il Coni e con alcune società sportive, partì l'iter di riqualificazione che ci conduce ai giorni nostri.
"Esprimo soddisfazione da parte dell'Amministrazione regionale per il risultato raggiunto - ha affermato Anzil alla cerimonia svoltasi alla presenza, tra gli altri, del presidente del Coni Fvg Giorgio Brandolin e dell'assessore allo Sport del Comune di Trieste Elisa Lodi -. Siamo convinti che lo sport rappresenti uno dei settori con maggiori potenzialità di investimento e possa rivestire un ruolo importante per la società del domani. Auspico che le collaborazioni tra le istituzioni e tra diverse realtà come quella testimoniata oggi possano perdurare nel tempo".
A più di sei anni dal primo atto, il recupero del complesso sportivo costruito dal Governo militare alleato a Villa Opicina può dirsi completato. Un impegno burocratico (dai vincoli demaniali all'accatastamento degli immobili) e cantieristico (l'aggiornamento e la messa in sicurezza degli impianti) che negli anni ha permesso di ricavare e rendere agibile, in ordine sparso, campi da calcio, da baseball, da padel e di tiro dinamico. La ciliegina sulla torta, una "club house" – un bar dotato di ogni comfort – accanto al primo campo coperto da padel, verrà svelata oggi, con le autorità istituzionali a battezzare la rinascita dell'imponente area sul Carso.
Siamo sulla strada provinciale 35, in direzione Prosecco, davanti al distaccamento dei Vigili del fuoco. Qui furono costruiti, nel secondo dopoguerra, campi da football americano, da baseball, pallacanestro e pallavolo. Con il passare dei decenni il tutto è poi transitato nelle mani del Demanio militare che lo ha solo in parte sfruttato, abbandonando il resto a un progressivo declino. Giorgio Brandolin, presidente regionale del Coni, ricorda bene le reazioni canzonatorie dei suoi colleghi quando, nel 2012, ha iniziato a interessarsi del caso: «Mi prendevano per matto».
In effetti la mole del lavoro che lo attendeva avrebbe scoraggiato anche i meno pessimisti. Per avviare la riqualificazione è stato innanzitutto necessario predisporre una serie di passaggi di consegne, cominciati appunto dal Demanio militare: quest'ultimo ha mantenuto l'effettivo campo d'addestramento – ora delimitato da appositi cancelli – mentre i vari impianti sportivi sono transitati nelle mani del Demanio civile. Il quale, a sua volta, ha così potuto stipulare una convenzione con il Coni, affidandogli la gestione per un canone d'affitto irrisorio. E il Coni, a questo punto, ha potuto girare ciascun impianto alle rispettive Federazioni, sulle base delle attività sportive da praticare.
Da qui in poi le strade divergono e ci si avvicina all'attuale stato dell'arte. La metamorfosi più radicale ha interessato il perimetro che un tempo ospitava il campo da pallacanestro e pallavolo, fino a qualche anno fa piuttosto malconcio, transitato sotto la competenza della Federazione baseball e softball (Fibs). L'associazione dilettantistica "Tennis padel & baseball events Fvg" – che condivide gli spazi con l'Alpina Tergeste del vicino campo da baseball – si è fatta promotrice della costruzione di quattro campi coperti da padel, aperti un anno e mezzo fa, comprensivi di spogliatoi e, adesso, di una "club house" per il relax a fine partita. L'intervento, tutto a carico del privato, ha superato il milione di euro: a beneficiarne, oltre alle due squadre maschili e femminili (che forse anche grazie al nuovo centro hanno vinto il campionato di Serie C regionale), vi sono decine di giovani e meno giovani che prenotano il campo a ogni ora del giorno. «Sta andando bene e stiamo crescendo – racconta il vicepresidente Piero Tononi –. Da noi il padel ha avuto un boom più tardi rispetto ad altre regioni italiane. La crescita è grande e tuttora le strutture non sono sufficienti per soddisfare la domanda». In prima fila «le ragazze e le signore», dai 60 anni in giù insomma.
Se il campo da baseball rimane il punto di continuità tra passato e presente, l'incognita sul futuro riguarda invece l'ex campo da football americano, che la palingenesi generale ha trasformato in un impianto calcistico. Finora i tre terreni di gioco in erba venivano sfruttati dalle squadre giovanili del Kras, che ha però recentemente comunicato l'intenzione di non usufruirne più. La concessione scade il prossimo giugno e intanto si sono fatte avanti diverse realtà sportive: di calcio, ma anche di rugby. Si vedrà chi ne uscirà vincitore. Dove non ci sono dubbi è per il campo di tiro dinamico, che rimarrà tale anche negli anni a venire.
Brandolin: «La tenacia ora è stata premiata»
La nuova "club house" dei campi da padel coperti a Villa Opicina verrà inaugurata questa mattina alla presenza di numerosi rappresentanti istituzionali, dal presidente regionale del Coni al direttore del Demanio civile che ha sede a Udine. È previsto anche l'intervento dell'assessore regionale allo Sport Mario Anzil. Ma, più che la "club house", l'inaugurazione ripercorrerà le tracce di tutto il recupero dell'area ex Gma a Villa Opicina, che con quest'ultimo tassello risulta definitivamente completato.
«È un esempio passato sottotraccia di come, intestardendosi, le cose si possono fare», commenta soddisfatto il presidente regionale del Coni Brandolin, che ricorda le «resistenze» incontrate soprattutto nelle fasi iniziali. All'aspetto, per così dire, più burocratico – dove l'aggettivo non deve suonare riduttivo, anzi – si somma il valore di una riqualificazione che ha operato in un'area immensa, parte della quale giaceva in condizioni di degrado fino a qualche anno fa. «Abbiamo rimesso quasi tutto a posto – dice ancora Brandolin – accollandoci noi come Coni e soprattutto i privati i costi e la responsabilità».
Decisivo, per la creazione dei quattro campi da padel coperti, è stato il contributo dell'associazione dilettantistica "Tennis padel & baseball events Fvg" che ha promosso l'intervento da oltre un milione di euro. Andando così a rivitalizzare il complesso con un'ultima e fondamentale spinta.
Francesco Bercic - Il Piccolo di venerdì 21 febbraio 2025
Foto Andrea Lasorte