Presentato a Roma il Torneo delle Nazioni 2022
”È con piacere che partecipiamo alla presentazione di un torneo che ha un valore che va oltre il mero aspetto tecnico - ha dichiarato il presidente della Lega Nazionale Dilettanti Giancarlo Abete - Si tratta di una competizione che incarna alla perfezione tutti i principi dell’internazionalità: unità, solidarietà e voglia di stare insieme per superare quelle barriere che spesso sono solo psicologiche. Il Torneo delle Nazioni è la prova di come il calcio possa avere una dimensione sociale tangibile”.
Dal 25 aprile al 1 maggio gli appassionati e gli addetti ai lavori avranno l’occasione di vedere in azione giovani calciatori (Allievi U15) provenienti dalle migliori scuole calcistiche internazionali. Le squadre si affronteranno in 4 gironi con partite che si terranno in vari campi di gioco con la consueta organizzazione transfrontaliera che rendono unico al mondo il “Piccolo Mundial” di Gradisca: Gorizia, Cormons, Monfalcone, Carlino, Cesarolo, Lignano, Rivignano-Teor e in alcune località della Slovenia e dell’Austria. Tre incontri si disputeranno al “Colaussi” di Gradisca: il 25 e 29 aprile e la finale del 1 maggio. Confermate per l’edizione 2022 del torneo anche le competizioni Under 17 femminile e Under 19 di futsal.
”La competizione è nata nel 2004 per esaltare l’unione dei popoli - ha spiegato il presidente del torneo Nicola Tommasini - Nel corso degli anni abbiamo aggiunto le discipline del calcio femminile e del calcio a 5 per completare il percorso di crescita. Non ci siamo mai fermati, anche durante la pandemia, perché siamo appassionati e vogliamo che i nostri giovani possano confrontarsi con altre realtà per crescere”.
Le parole di Tommasini hanno trovato riscontro nel pensiero del presidente del CONI Friuli Venezia Giulia Giorgio Brandolin: “Lo spirito del torneo rispecchia l’animo genuino della LND, la voglia di valorizzare il territorio, le sue peculiarità ed eccellenze. Basta solo un esempio per capire il valore di questa competizione. Nel 2018 si confrontarono le calciatrici iraniane e statunitensi in un clima di serenità e reciproco rispetto. Questa è la magia del calcio, unisce e abbatte quelle barriere mentali che limitano la vita”.