Appello per la pace in Europa
di Giorgio Brandolin. Appartengo a quella generazione che è nata dopo la fine della Seconda guerra mondiale ed è cresciuta, prima in Europa, in pace senza aver mai visto una guerra, al contrario dei miei genitori, nonni, zii e tutta la generazione appena precedente.
E chiunque oggi abbia da 75 anni in giù come me, ha vissuto l’opportunità di avere un lavoro, divertirsi, fare sport, studiare, di poter avere un impegno sociale, semplicemente perché è cresciuto in un ambiente e una comunità governata dalla democrazia e dalla libertà.
E quindi veder oggi messi clamorosamente ed inaspettatamente in discussione i valori di libertà ed indipendenza nel cuore dell’Europa, calpestati valori internazionalmente riconosciuti, mi crea una grande angoscia e soprattutto mi fa pensare che per la pace e per la libertà bisogna impegnarsi e conquistarle ogni giorno, giorno dopo giorno, senza mai darle per scontate.
E questo appello lo rivolgo in particolare alle giovani ed ai giovani, affinché riflettano su cosa sta succedendo e rileggano la storia del secolo passato, dove la pace, la democrazia, la solidarietà, il diritto internazionali sono stati clamorosamente calpestati.
Mi auguro che il movimento sportivo nazionale ed internazionale, con la sua forza e la sua rappresentatività continui ad esprimere in ogni modo questi valori.
Ma mi auguro anche che i giovani sappiano apprezzare quello che hanno, perché i nostri padri, le nostre madri, così come i nostri nonni hanno apprezzato molto la pace dopo aver vissuto la guerra.
Viviamo ed apprezziamo ciò che oggi abbiamo nel nostro paese e nell’Europa unita, impegniamoci aiutiamoci reciprocamente per mantenere la pace, la democrazia, la solidarietà.
Con la speranza che i negoziati in corso riescano quanto prima a far cessare il fuoco, mi auguro che questo semplice appello possa essere raccolto e condiviso nel cuore e nei comportamenti reali di tutti gli sportivi del Friuli Venezia Giulia.