"Siamo partiti!". Potrebbe essere uno slogan, ma è la sintesi dell'intervento di Manuela Di Centa in occasione del convegno Sport e Scuola che si è tenuto a Trieste, nel Savoia Excelsior Palace. Una soddisfazione esplicita è stata quella dell'Onorevole Di Centa nell'esporre il lungo e complesso percorso di avvicinamento dei mondi dell'istruzione e dello sport poi sfociato nell'alfabetizzazione motoria, che è stata finalmente avviata in Italia e per la quale il Friuli Venezia Giulia ha fatto da modello. Proprio per questo la soddisfazione è stata condivisa anche dagli altri relatori nell'ambito delle rispettive specificità, da Emilio Felluga ed Elio De Anna che hanno introdotto i lavori, a Ernesto Mari, Ernesto Zanetti, Claudio Bardini, Giorgio Brandolin, Lorenzo Cella, Rodolfo Ziberna, Gloria Aita, Carla Carraro, Antonio Pasquariello, Ada Lantero, Guglielmo Antonutto, veri e proprio protagonisti diretti, che hanno offerto al folto pubblico progetti, spunti ed informazioni. E particolarmente soddisfatto è stato anche Francesco Cipolla, presidente della Scuola Regionale dello Sport ed organizzatore dell'evento, che ha così completato una stagione 2011/2012 che ha registrato ben 11 appuntamenti approfondendo argomenti quali la sicurezza degli impianti sportivi (2), i problemi dei minori (2), i rapporti Coni-periferia (3), gli aspetti fiscali (1) e Scuola&Sport (3).
Investire sul settore giovanile e su tutte le componenti educative che possano aiutare la crescita e lo sviluppo della persona prima che del giocatore sensibilizzando la classe dirigente responsabile della corretta formazione dei ragazzi.
Questa la sfida lanciata dal Presidente della FIGC SGT Gianni Rivera nel corso del Convegno promosso dal settore giovanile e scolastico della FICG del Friuli Venezia Giulia in collaborazione con la Scuola regionale dello sport del Friuli Venezia Giulia.
L'argomento del talento è stato affrontato anche scientificamente da illustri esperti delle varie discipline accademiche atte all'individuazione, alla scoperta e allo sviluppo di quella che troppo spesso è considerata solo una prerogativa naturale, un dono genetico.
Il futuro del Coni è passato da Trieste che ha ospitato l'incontro conclusivo del percorso realizzato per la formazione e lo sviluppo della dirigenza sportiva.
Nella sala Olimpia del Coni a Trieste, si è tenuto il momento di sintesi finale di un percorso di formazione a favore di tutti gli organismi sportivi territoriali (Federazioni Sportive, Discipline Associate, Enti di Promozione Sportiva, Associazioni Benemerite) promosso dalla Giunta nazionale del Coni, che è stato sviluppato nell'arco di due anni di lavoro (2011 e 2012), al fine di definire specificità di ruoli, sviluppare gli ambiti di azione, tracciare il profilo di competenza per il dirigente sportivo in linea con le nuove esigenze ed evoluzioni in atto e, non ultima, raccogliere le idee di progetto, elaborate da gruppi di partecipanti, per condividere e facilitare l'integrazione sul territorio.
Una sorta di laboratorio del management sportivo che in Friuli Venezia Giulia ha registrato la presenza di oltre duecento dirigenti nell'ambito dei cinque incontri organizzati in ciascuna provincia ed uno a livello regionale.
Il modulo ha preso in esame evidenze e progettualità proposte dal Friuli Venezia Giulia alla presenza di dirigenti del Coni Nazionale, Presidenti dei Comitati provinciali Coni ed i rappresentanti provinciali e regionali di tutti gli organismi sportivi.
Oltre al C.O.N.I. regionale, il progetto vede la collaborazione dell' Unione Italiana (organizzazione che raccoglie trentamila connazionali residenti in Croazia e Slovenia) , dell' Università Popolare di Trieste, Ente morale istituito nel 1899 per difendere, sostenere e incrementare la cultura Italiana in Croazia e Slovenia che opera con il sostegno finanziario del Ministero degli Affari Esteri del Governo Italiano e della Regione Friuli Venezia Giulia. Quest'anno, grazie alla collaborazione con l'Università degli Studi di Udine, l'iniziativa è in programma a Gemona dal 23 al 26 novembre u.s
Al seminario i temi affrontati sono stati la didattica e la pratica delle seguenti discipline: Tennis, Pallacanestro , Tennis Tavolo e Danza Sportiva . Una parte dei lavori inoltre è stata dedicata alla promozione di corretti stili di vita e di corretto sviluppo fisiologico, motorio, cognitivo e socio-relazionale dell'alunno .
Nell'attuale società caratterizzata da forti cambiamenti, l'amore per lo sport e le competenze tecniche sono fattori essenziali per un dirigente sportivo, ma non più sufficienti.
Per far fronte alla crescente carenza di risorse economiche da un lato, ed alla crescente richiesta di servizi dall'altro, si rendono necessarie anche competenze specifiche in materia di definizione delle strategie, marketing sportivo, comunicazione, organizzazione, lobbying, normative civilistiche e fiscali, gestione dei collaboratori.
L'assunzione del ruolo di dirigente presuppone la capacità di gestire situazioni complesse e multidiciplinari, per affrontare le quali ci si trova ad operare con risorse economiche, strumentali ed umane che debbono essere armonizzate ed integrate con i fattori organizzativi in modo da massimizzare l'efficienza dell'insieme.
Una corretta strategia di formazione dei dirigenti sportivi nell'epoca moderna rende necessari dei percorsi di formazione che siano in grado di conferire ai candidati le prerogative e le indispensabili competenze per metterli in grado di far fronte alle molteplici e complesse problematiche legate alla gestione delle responsabilità, agli aspetti organizzativi, programmatici, amministrativi e relazionali in modo manageriale.
I corsi sul management sportivo hanno pertanto un approccio multidisciplinare che spazia dalla scienza della programmazione, volta ad analizzare ed impostare in termini statistici tutti gli elementi che concorrono alla buona riuscita di qualunque programma, a quella psicologica e sociale, volta alla valorizzazione delle risorse umane in relazione alle loro competenze e capacità, spingendosi anche nel campo delle motivazioni che costituiscono l'elemento fondamentale della buona riuscita di qualunque lavoro di gruppo.
Tutti i dirigenti si trovano continuamente nella necessità di operare delle scelte che inevitabilmente condizionano il risultato futuro delle loro fatiche.
Conoscere in modo più approfondito tutti i meccanismi che sono in gioco ed apprendere ad affrontarli in modo più razionale contribuisce certamente ad orientare le scelte nella direzione più corretta ed efficace.